Descrizione
Abramo ha ubbidito, finalmente. Nella sua carne e in quella dei suoi famigliari c’è il segno dell’appartenenza. Dio fa visita ad Abramo, un incontro misterioso: tre angeli comunicano ad Abramo la nascita di Isacco, Abramo si rivolge loro al singolare (!). Il testo gioca tutto sull’ambiguità: il lettore sa che i tre sono Dio, Abramo no. Forse è messo alla prova per vedere se accoglie lo straniero: prepara un pranzo suntuoso, è molto generoso, ma Dio lo sarà di più! Sara spia il tutto e sorride: ancora non crede nella possibilità di diventare madre; il figlio si chiamerà “Ho riso di Dio” (O: Dio sorride), Isacco.